Qualità delle acque, il Rapporto dell'Ispra

Le sostanze più comunemente rilevate dalla rete di controllo ambientale nelle acque superficiali e sotterranee italiane sono fungicidi, insetticidi ma soprattutto erbicidi. È quanto emerge dal Rapporto nazionale dell'Ispra, l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che ha pubblicato il "Monitoraggio nazionale dei pesticidi nelle acque", sulla base delle informazioni fornite dalle Regioni e dalle Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell'ambiente. Le sostanze più comunemente rilevate dalla rete di controllo ambientale nelle acque superficiali e sotterranee italiane sono fungicidi, insetticidi ma soprattutto erbicidi: 118 i tipi di pesticidi rinvenuti, concepiti per combattere gli organismi nocivi ma potenzialmente pericolosi anche per l'uomo. Si tratta di prodotti usati in agricoltura ma che, a causa delle piogge, vengono trasportati dal suolo alle acque sotterranee e superficiali. In realtà la rete ambientale è finalizzata alla salvaguardia degli ecosistemi acquatici e non al controllo delle acque utilizzate per scopo potabile, ma queste ultime spesso attingono agli stessi corpi idrici. Inoltre l'uomo può essere esposto indirettamente ai contaminanti, attraverso la catena alimentare.

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